House Music: storia del genere che ha trasformato per sempre la musica dance.

Chi non conosce la house music? E’ senza dubbio il genere musicale più diffuso nelle discoteche di tutto il mondo. Ma benché sia sulla bocca di tutti, pochi ne conoscono la storia e le origini.

IN THE BEGINNING

La house music nasce nei primi anni ’80 a Chicago. ll suo nome deriva dallo storico locale Warehouse, aperto nel 1977 nella metropoli statunitense. Il Dj Frankie Knuckles, al tempo dj resident del noto locale, è universalmente considerato il padre e creatore della musica house, tanto da passare agli annali col soprannome di ‘The Godfather of House’ (il padrino della house). Fonte Wikipedia

Il successo di Knuckles fu tale che nel 2004 gli fu intitolata la strada del locale Warehouse, a Chicago.

The Warehouse, il celeberrimo locale aperto a Chicago nel 1977, dove tutto è cominciato.

Come la maggior parte dei generi musicali da discoteca, la house music deriva ed è fortemente influenzata dalla disco music degli anni ’70. Il suo ritmo con cassa in battuta sui 4/4 getta le basi per la rivoluzione che avviene alla fine dei ’70 e che continua durante tutto l’arco degli ’80. E’ il periodo in cui i DJ iniziano a mixare mettendo a tempo le canzoni una dopo l’altra senza soluzione di continuità.

L’AVVENTO DELL’ELETTRONICA

Questa transizione tra la disco e la house music è possibile grazie all’evoluzione degli strumenti elettronici, che iniziano ad essere impiegati in maniera sempre più massiva da dj e producer, per creare nuove sonorità.

E’ il boom di sintetizzatori, drum machine, campionatori, sequenziatori e altri aggeggi, che aprono la strada alla creazione di innumerevoli generi, sottogeneri, fusioni e correnti musicali.

In quegli anni hanno origine la famosa Garage house, Chicago house, la Acid house, la Deep house, la Techno e una miriade di sottogeneri. Nel giro di pochi anni le nuove produzioni house invadono e iniziano a scalare le classifiche di tutto il mondo, soppiantando di fatto la disco music nel panorama musicale mondiale.

Parallelamente alla nascita della house negli Stati Uniti, e dei suoi vari sottogeneri, si diffondono in europa la eurodance, in Francia la french house, in Italia la italodance. Questo grande impulso influenza radicalmente e in maniera irreversibile tutta la musica dance e pop dagli anni ’80 in poi.

Nel 1986 il regista di Chicago Phil Ranstrom ha partecipato all’inaugurazione del club dei Knuckles, il Power House.

UN NUOVO MODO DI CREARE MUSICA

In quegli anni le apparecchiature elettroniche cominciano a diventare meno costose, entrando così prepotentemente nei processi di produzione della musica, e delineando la precisa e ben definita fisionomia dei brani.

La struttura del brano house, denominato ‘traccia’, include una parte iniziale chiamata ‘intro’, una parte centrale col motivo principale, ritornelli e pause, e la parte finale chiamata ‘outro’.

Altro aspetto fondamentale: le tracce cominciano ad avere un ritmo costante (BPM) computerizzato. La campionatura dei brani consente ai dj di iniziare a mixare le canzoni una dopo l’altra facendole combaciare a tempo.

Questa modifica strutturale dei brani standardizza e rende la produzione di musica un processo più veoce e quasi industriale. Viene inoltre allungata la durata dei brani, che hanno versioni estese come molti brani della disco music.

Il famoso Paradise Garage Nightclub a New York

L’evoluzione e la spinta della cultura house fanno nascere innumerevoli nightclub che propongono musica alternativa, gli impianti audio con cui si diffonde la musica diventano sempre più potenti, ed i dj iniziano ad utilizzare tre o più giradischi e a mixare in maniera sempre più creativa.

IL DJ SEMPRE PIU’ AL CENTRO DELLA SCENA

Insomma, la transizione dalla disco alla house mette il dj sempre più al centro della scena dance e della musica elettronica nel contesto sociale. L’arte del mixaggio, il controllo della pista da ballo: i dj e la consolle diventano un punto di riferimento e la produzione di brani da ballare proiettano al figura del dj al centro dell’intrattenimento del panorama musicale.

Il già citato Frankie Knuckles, Tony Humphries, David Morales, Kenny Carpenter, Todd Terry, Paul Oakenfold, sono i leggendari dj e produttori pionieri della house passati alla storia, precursori degli odierni Calvin Harris, Bob Sinclar, David Guetta, e chi più ne ha più ne metta.

La cultura house ha ispirato e continua ad alimentare un cosmo fatto di mille rivoli e sfaccettature, di persone, club, suoni ed influenze che sono l’essenza della musica ascoltata e ballata nei locali di tutto il mondo.